Le patologie da esposizione al rumore, insieme a quelle muscolo-scheletriche, sono le più diffuse tra i lavoratori/lavoratrici e in particolare, tra quelle delle imprese manifatturiere. L'esposizione prolungata al rumore può provocare danni sia a livello uditivo che al sistema nervoso, cardiocircolatorio, digerente; idanni al sistema uditivo sono sempre abbastanza gravi perché difficilmente curabili. Il nostro sistema uditivo contiene un numero limitato di cellule specializzate, le cellule ciliate dell'organo del Corti, che trasmettono i segnali ricevuti dall'ambiente al nervo acustico; queste cellule oscillano sulla base dell’intensità delle onde sonore che ricevono, se si supera una determinata soglia di intensità e durata alcune di queste cellule muoiono e non sono più recuperabili; si riduce per sempre, di conseguenza, la capacità uditiva del soggetto esposto al rumore.
Il livello di rischio da esposizione al rumore dipende essenzialmente da due fattori:
L'intensità del rumore emesso dalla fonte;
La durata dell'esposizione al rumore del lavoratore nell'ambito di un turno di lavoro di otto ore.
La valutazione del rischio deve essere effettuata da un tecnico abilitato che, con un fonometro, rileva sia il livello di d rumore "di fondo" di un ambiente di lavoro che di quello emesso dalle attrezzature; i dati rilevati relativi all'intensità del rumore vengono incrociati con quelli sulla durata dell'esposizione di un singolo lavoratore e si ottiene, così, il suo indice di rischio di subire dei danni all'apparato uditivo.
Per ridurre il livello di esposizione del lavoratore bisogna agire sui fattori che provocano il rischio ( intensità del rumore e durata dell'esposizione ); sul rischio rumore,in particolare , è fondamentale ricordare lo schema d'azione, previsto dal dlgs 81/08, per ridurre il livello di rischio :
A. Eliminare i rischi alla fonte (es. sostituire o riparare una macchina rumorosa)
Solo se non è tecnicamente possibile >
B. Adottare misure di protezione collettiva; sia strutturali che organizzative (es.: installare pannelli fonoassorbenti ; ridurre il tempo d’esposizione dei lavoratori)
Solo se rimane del rischio residuo >
C. Fornire ai lavoratori – lavoratrici i dispositivi di protezione individuale ( cuffie, tappi ecc )
La prima azione di lavoratori-delegati-Rls è quella di verificare se il datore di lavoro ha rispettato lo schema d'azione, previsto dalla legge, per l'attuazione delle misure di prevenzione: ridurre il rischio alla fonte, misure di bonifica collettive, dotazione di Dpi ( da adottare solo come ultimo rimedio per il rischio di rumore residuo).
La verifica della correttezza del Documento di Valutazione dei Rischi aziendale
Il documento di valutazione del rischio rumore, come tutti dvr, è molto complesso da analizzare, quindi vi segnaliamo i due punti chiave da verificare:
A.Risultati delle misure effettuate: verificare se nel dvr sono state analizzate tutte le fonti di rumore ( macchine, attrezzature ecc) utilizzate in azienda;
B.Calcolo dei livelli di esposizione personale: verificare, parlando con i lavoratori, se i tempi d'espozione dei lavoratori con le singole fonti di rumore, corrisponde alle modalità reali di lavoro
La capacità di verificare la correttezza dei tempi di esposizione dei lavoratori al rumore con una verifica diretta sul campo, è molto importante perché molto spesso le analisi vengono effettuate dai tecnici che si basano su dati forniti dai responsabili aziendali; dati che, spesso, non corrispondono alla realtà lavorativa.
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