Buongiorno, lavoro in un ufficio pubblico dove non sempre il sistema di condizionamento dell'aria funziona. Abbiamo rilevato temperature interne che variano tra i 27 e i 30 gradi. In termini di sicurezza o di stress termico esiste un limite massimo delle temperature oltre il quale non si dovrebbe lavorare?
Ringrazio anticipatamente e auguro buon lavoro.
L'Allegato 4 (punto 1.9.2.1.08; Temperatura dei locali) del dlgs 81/08, non specifica i gradi ottimali della temperatura dei locali di lavoro, dice solo che "La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori".
In teoria, quindi, per definire la temperatura adeguata l'azienda deve fare un'indagine specifica nei propri locali.
Per avere dei riferimenti sul rapporto, in generale, tra tipologia di attività e temperatura adeguata bisogna fare riferimento alla norma tecnica ISO 7730.
Secondo questa norma per un'attività sedentaria (di tipo intellettuale) la temperatura adeguata è di 21-23 gradi; quando la temperatura esterna e` elevata, la temperatura interna deve essere corretta verso l'alto (di circa 2 gradi). Questa norma afferma, inoltre, che: "fino ad una temperatura interna pari a 24 gradi si dovrebbe in generale rinunciare al condizionamento dell'aria".
In sintesi, quindi, considerato l'obbligo del datore di lavoro, per la tutela della salute dei lavoratori, di adeguarsi alle norme tecniche, si può scrivere una lettera (indirizzata al datore di lavoro, o dirigente con delega sulla salute e sicurezza, al RSPP) in cui si specifica che:
"ai sensi dell'allegato 4 (punto 1.9.2.1.08; Temperatura dei locali) del dlgs81/08, e della norma ISO 7730, si richiede di adottare le misure necessarie per adeguare la temperatura dei locali di lavoro i modo che oscilli tra i 23-25 gradi (nel periodo estivo)."
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