Sono un addetto alle pulizie, da circa un anno ho fatto domanda per avere delle scarpe anti-infortunistiche particolari, in quanto ho seri problemi ai piedi, certificati dal medico del lavoro. Dato che faccio molta fatica a camminare, vorrei sapere se posso chiedere di cambiare mansione, svolgendo un lavoro più leggero, come per esempio il fattorino.
Tu poni due problemi.
La prima questione riguarda la <strong> dotazione di scarpe anti-infortunistiche specifiche. Su questo aspetto la legge è molto chiara, il datore di lavoro ha l'obbligo di fornire al lavoratore i DPI (dispositivi di protezione individuale), in questo caso le scarpe, adeguati alle esigenze specifiche e agli eventuali problemi di salute del lavoratore.
Il Dlgs81 art 76 comma 2 stabilisce che i DPI devono tenere conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore e devono poter essere adattati all'utilizzatore secondo le sue necessità.
In sintesi il lavoratore deve dimostrare, con certificazione medica, di avere dei problemi ai piedi e richiedere le scarpe adeguate.
Per quanto riguarda il cambio di mansione la questione è più delicata, è infatti il medico aziendale a stabilire e quindi certificare che il lavoratore è inidoneo ad una specifica mansione, in quanto quella specifica attività gli procura danni alla salute.
Qualora il medico aziendale ha certificato che il lavoratore, nonostante il problema riscontrato, è comunque idoneo alla mansione assegnatagli, si può ricorrere agli organi di vigilanza territoriali, cioè alla Asl. Se i medici della Asl attestano che il lavoratore non è idoneo alla mansione attuale, il datore di lavoro dovrebbe assegnargli un'altra mansione adeguata al suo stato di salute.
Questo aspetto del cambio mansione è tuttavia molto delicato, in quanto la legge (art 42 DLgs 81/08) non obbliga esplicitamente il datore di lavoro ad individuare una mansione alternativa ma afferma "Il datore di lavoro (...) attua le misure indicate dal medico competente e qualora le stesse prevedano un'inidoneità` alla mansione specifica adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni equivalenti o, in difetto, a mansioni inferiori garantendo il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza.
L'aspetto critico della legge è l'affermazione "ove possibile", in teoria il datore di lavoro potrebbe dire che non esistono in azienda delle mansioni alternative idonee e, come misura estrema, potrebbe licenziare il lavoratore. Quindi è fondamentale individuare prima delle possibili mansioni alternative per il lavoratore e comunicarle agli organi di vigilanza, in questo modo si costringe il datore di lavoro ad dover eventualemente dimostrare lui, con motivazioni tecnico organizzative inderogabili, che le mansioni alternative proposte non sono attuabili.
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